lunedì 21 luglio 2008

E' giusto vivere


Leggevo su un blog, a proposito della vicenda della 16enne morta a Venezia dopo aver assunto ecstasy ed alcool, "che forse chi non capisce che questa droga, così come tutte le altre, sia nociva alla persona, è giusto che muoia... "
Non penso che ci sia una morte giusta e un'altra meno, si tratta sempre e comunque di una vita e, invece di reputare "meritata" o non una fine tragica, credo che bisogna pensare che l'unica sorte auspicabile a chiunque sia quella di vivere. Anche quando siamo noi stessi ad addentrarci, consapevolmente, in situazioni pericolose, anche quando, pur conoscendo bene effetti e pericolosità, non possiamo fare a meno di uniformarci, anche quando na circamu co lantirninu... io mi chiedo il Perchè: Incoscienza? Spavalderia? O davvero la vita è diventata una nullità da mettere in gioco costantemente anche a rischio di perderla?
Mentre qui si litiga per un "pezzo di legno" che dovrà servire ad attraversare nu vatruni mi chiedo chi aiuterà i nostri giovani ad uscire ro vatruni in cui stanno piombando lentamente?

lunedì 14 luglio 2008

La Passerella di na vita!

Non finiranno mai, nemmeno con l'inaugurazione, semmai ci sarà, i discorsi e le lotte che hanno come protagonista la famosa Passerella sul Calcinara. Ho deciso di pubblicare un botta e risposta tra il consigliere Salonia, l'ex sindaco Mezzio e i consiglieri dell'opposizione Giugliuto L. e Bongiovanni al fine di chiarire, spero, alcuni dubbi.
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Sortino 10 Luglio 2008 Cesare Salonia
PUBBLICO LA VERSIONE INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL SOTTOSCRITTO SUI RISULTATI DELLA COMMISSIONE D'INDAGINE SULLA PASSERELLA CHE POTETE CMQ LEGGERE ANCHE SUI VERBALI DEL CONSIGLIO DI GIORNO 10 LUGLIO.
Oggetto: Relazione sui lavori della commissione d’indagine “Passerella sul Calcinara
La commissione consiliare d’indagine istituita in ragione del progetto “Passerella sul Calcinara” ha concluso i suoi lavori.L’obiettivo del sottoscritto è stato quello di esaminare “oggettivamente” l’iter procedurale seguito dall’ ”offerta tecnica” e individuare gli elementi ostativi che hanno impedito l’esecuzione dell’opera. In Commissione non era in questione se realizzare la passerella o meno, ma come già accennato, comprendere il travagliato processo della sua bocciatura; comprendere il “come mai” della negazione dei pareri richiesti, vincolanti ai fini della corretta esecuzione dei lavori.L’approccio alla vicenda non poteva essere che questo: fare chiarezza, più di quanta non ve ne sia già nei documenti che l’organismo ha avuto l’opportunità di studiare. La maggioranza voleva con il lavoro commissariale voltare pagina, a dispetto di chi pensa di poter usare i fatti come una clava, utile per attaccare l’amministrazione attuale.La commissione non si è limitata a studiare le carte, ma ha voluto “audire” i testimoni diretti, interessati nel tempo e a vario titolo alla vicenda del progetto; I commissari allo scopo hanno adottato un questionario condiviso, cercando così di ridurre al minimo la tendenza all’interpretazione e la visione di tipo soggettivo, che per certi versi è comunque inevitabile.Il darsi strumenti condivisi aumenta le possibilità di convergenza, ma evidentemente aspettative e strategie politiche, rispetto a questa commissione differivano, visto che malgrado una analisi dei fatti più o meno condivisa, nell’ora delle soluzioni, o meglio, nell’atto di tirare le somme, si sono registrate forti differenziazioni.Malgrado la concessione del finanziamento da parte dell’assessorato regionale al turismo per un importo pari a 775.000,00 euro, per cui l’amministrazione dell’epoca accese un mutuo attraverso la cassa depositi e prestiti, per una somma che supera i 350.000,00 euro per la necessaria compartecipazione finanziaria, le prescrizioni indicate affinché si potesse procedere all’appalto dell’opera non sono mai state seguite, con il risultato concreto che tutti sappiamo.Durante l’esame dei documenti e l’audizione dei tecnici interpellati è sempre emerso un certo imbarazzo quando si cominciava a indagare la qualità delle relazioni e del dialogo dei vari enti che a vario titolo sono intervenuti nella vicenda: dagli atti risulta infatti che ai rilievi tecnici che sostanzialmente riguardano l’impatto dell’opera si sommano incomprensioni, atteggiamenti sbagliati, prese di posizione pre-giudiziali che hanno oggettivamente impedito che il progetto venisse condiviso.A questo proposito riporto alcuni stralci dei verbali di commissione che riportano circostanze e dichiarazioni rese dalle persone audite, a proposito dei rapporti tra gli enti:…Raffa partecipa ad un incontro con il Dott Termini e il Dott. Spatafora dell’Assessoarto AA.FF. a cui partecipavano il Sig Di Mauro del PIT, il Sig Gianninoto e il Dott. Mezzio. In quell’occasione assiste ad un alterco verbale tra il Dott Mezzio e L’ing Spatafora.RAFFA:il problema dell’impatto scaturisce dalla mancata intesa tra l’Azienda AA FF e il Comune. Ci voleva un atteggiamento di concordia. Un diverso atteggiamento di agire avrebbe visto realizzare l’opera. Non ho idea su cosa e perché abbia fatto scaturire la collera dei rappresentati degli Enti coinvolti ( Mezzio e Spatafora).E ancora:…Il Sindaco allora supportato dalla L.241/90 ha fatto gioco forza sul silenzio assenso ancora il geometra Calvo:..ottenuto il decreto, è stato poco attenzionato che lo stesso era subordinato alle prescritte autorizzazioni richieste dalla legge e che dovevano essere rilasciate dall’Assessorato AA.FF. e T.A. In quella condizione il potere dei due Enti che ostano .E ancora il direttore del gal Val dAnapo Di Mauro in un’altra seduta:In Linea di massima è mancata una condivisione della programmazione dell’intervento per realizzare tale opera, tra gli Enti coinvolti, tanto quelli locali quanto quelli a livello Regionale centrali e decentrati in Provincia i Siracusa.Queste sono invece alcune dichiarazioni dell’avv. Calanni, che ha seguito sul piano legale la vicenda per il comune:..Tuttavia alla conferenza dei servizi indetta per abbreviare i tempi dell’iter procedurale, mancavano due enti investiti di competenza sulla area oggetto di intervento: il T.A gruppo 6 e l’Azienda demanio Foreste – titolare quest’ultima della gestione della riserva naturale – il cui coinvolgimento è sostanziale nella vicenda di che trattasi, a maggior ragione per lo scontro in atto..Da queste sole dichiarazioni si evince che il progetto era nato già prigioniero di forti criticità e a farlo morire è stato ufficialmente un diniego di tipo tecnico, diniego certamente fagocitato anche da gravi errori strategici nell’impostazione delle relazioni da parte del sindaco protempore e della sua maggioranza, che vedo purtroppo ancora perpetuare in alcuni membri dell’opposizione, che insistono a pensare che nel territorio si possa realizzare qualcosa senza una piena condivisione.Questo atteggiamento è un atteggiamento miope e dannoso almeno quanto considerare pregiudizialmente “ un nemico” chiunque per legge e competenza elabora rilievi e prescrizioni.Personalmente condivido l’idea di chi pensa sia necessario, urgente e conducente rilanciare una grande stagione di dialogo proprio con quegli enti con i quali il dialogo è stato compromesso.Questa vicenda dovrebbe far riflettere sulla necessità della condivisione e spronare i portatori di posizioni politiche strumentali e utilitaristiche nonchè sbagliate a recedere e condividere l’esigenza di portare questa città a uno sviluppo che anche nei tempi oltre che nella qualità sia più dinamico e veloce. Ci sono grandi questioni come lo sviluppo che devono necessariamente essere condivise e mi dispiace invece che anche questa commissione, che ha pur lavorato fattivamente poi sia giunta a conclusioni opposte, malgrado abbia raggiunto i suoi obiettivi e abbia quindi compreso quali siano stati gli ormai stranoti “fattori ostativi della vicenda”.Le conclusioni diverse alle quali giungiamo in commissione sulla questione Passerella manifestano che la differenza di approccio alla problematica è profonda e che quindi gli approdi di prospettiva nella gestione dei rapporti con la A.A. F.F. non soltanto per la Passerella sul Calcinara, hanno esiti diversi: c’è anche in questo consiglio chi è dell’idea che a bloccare il progetto originario sia stato un gruppo d’interessi palermitano che si annida nelle istituzioni e che con atteggiamenti al limite della trasparenza ha impedito che l’opera si facesse, riferendosi chiaramente a certe ramificazioni degli uffici degli assessorati regionali e ancor di più ed anche per altro, al ruolo della Forestale, ente gestore della riserva di Pantalica e Valle dell’Anapo, da sempre contraria a quel tipo di progetto.Con un simile atteggiamento dialettico all’amministrazione di una città non si arriverebbe mai a concertare azioni di sviluppo.Per quel che mi riguarda il nodo delle differenze tra noi è nella vostra convinzione che alzare le barricate sia la cosa più giusta.Per alcuni aspetti anche io sono convinto che la posizione del comune nei confronti dell’ente gestore e dell’assessorato regionale ambiente e territorio debba avere un carattere rivendicativo che riposa sulla certezza che i proprietari del territorio di Sortino sono i Sortinesi e che le risorse che Sortino ha devono diventare occasione di benessere per la città, ..ma questo non può e non deve prescindere da uno sforzo di dialogo e di ridefinizione di un rapporto con l’ente che per nostro conto gestisce il territorio della riserva.Sono dell’avviso che la polemica e il deterioramento dei rapporti tra il comune e l’azienda delle foreste molto abbia influito nelle decisioni solitarie della forestale ….decisioni che hanno condizionato e condizionano pesantemente la fruizione della riserva, penalizzando fortemente tutte le strategie che l’ente può mettere in moto per lo sviluppo turistico del territorio: …..non per questo però bisogna stupidamente dipingere demoni, bisogna invece che il comune attraverso i suoi amministratori acquisti quella autorevolezza e serietà che con i vecchi nella vicenda dei rapporti con l’ente gestore era stata drammaticamente perduta a causa di una contrapposizione sterile e sbagliata.Detto questo, tutti quelli che negli anni hanno seguito l’iter progettuale della passerella sanno che anche la posizione di questa amministrazione non è stata pregiudiziale, salvo constatare già pochi giorni dopo l’insediamento che non ci sono le condizioni per realizzare la passerella cosiddetta Paguni. Altro discorso come già ho accennato è la questione del sito Unesco, dove bisogna puntare necessariamente sul pieno coinvolgimento dell’ente gestore, che deve condividere con il comune la realizzazione di un piano di gestione che possa finalmente creare quello che tutti attendiamo.
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Sortino, 14 luglio 2008 Orazzio Mezzio
Ai sigg. Consiglieri Comunali
SEDE

Al sig. Segretario Comunale
Affinché ne curi la consegna i singoli consiglieri.
SEDE


Signori Consiglieri,
letta la relazione del consigliere Salonia relativa ai lavori della commissione consiliare d’indagine sul progetto di attraversamento pedonale sul Calcinara, mi trovo di fronte allo stesso bivio in cui mi sono trovato alcuni mesi fa. Perseguire la via del confronto o affidare alle aule del tribunale l’ultima parola sui fatti di questo Comune.
E’ notorio che ho già chiesto alla magistratura di fare chiarezza sul falso buco di bilancio propagandato dall’attuale amministrazione comunale a danno dell’immagine degli amministratori che li hanno preceduti.
La mia decisione è stata una scelta obbligata per tutelare l’impegno reso nel corso della mia attività amministrativa, a fronte del rifiuto degli attuali amministratori ad un pubblico confronto in merito. Impegno la cui progettualità per 12 anni ha reso frutto a tanti di quanti oggi leggono la presente, con manifesti benefici per le rispettive fortune politiche.
Pertanto adesso chiedo al sig. Presidente del Consiglio Comunale di dare lettura in aula di questa mia nota e quindi allearla agli atti consiliari, ad intelligenza delle deliberazioni di competenza del civico consesso.
Infatti, quando sono stato convocato per essere udito da detta commissione d’indagine, ho trasmesso una formale quanto documentata relazione sullo stato dei fatti che si sono succeduti nel corso del mio mandato elettorale. Ho quindi concluso che, ove ci fossero state obiezioni sul mio comportamento amministrativo avrei partecipato personalmente ai lavori della commissione per rispondere su ogni dubbio.
Così non è stato in quanto, nonostante due consiglieri su quattro abbiamo manifestato l’intenzione di riconvocarmi, i restanti due, fra cui Salonia, hanno preferito non ascoltarmi.
Ed ora addirittura mi trovo a leggere stranito le conclusioni di Salonia che addebitano ogni responsabilità al mio comportamento nei confronti dell’Azienda Foreste Demaniali e dell’Assessorato Territorio e Ambiente. E lo fa addirittura utilizzando ad arte frammenti di verbali della commissione.
Omettendo invece il Salonia di rilevare, come emerge chiaramente dalla documentazione da me citata, che le posizioni dell’Azienda Foreste Demaniali e dell’Assessorato Territorio e Ambiente sono sempre state istituzionalmente rispettate dalla mia amministrazione, che ha preventivamente concordato ogni comportamento o atto amministrativo.
Cosa diversa sono le posizioni assunte dall’ing. Spatafora (si legge dai verbali che peraltro le dichiarazioni di quest’ultimo siano state più volte contraddittorie) e delle illegittime determinazioni (a prima facie così ritenute più volte dal Tribunale Amministrativo) del gruppo VI dell’Assessorato T.A.. Equivoco questo che ha portato alla discutibile riunione del giugno 2007 a seguito della quale ritengo sia stato tratto in errore lo stesso consiglio comunale, così come evincesi dalla successiva registrazione del decreto di finanziamento dell’opera da parte della Corte dei Conti.
Incredibile invece per me constatare come il consigliere Salonia, in veste di pubblico ufficiale e di giovane dichiaratosi di sinistra, usi e poi sorvoli superficialmente espressioni tipo “ atteggiamenti al limite della mafiosità che ha impedito che l’opera di facesse”, quando invece avrebbe potuto-dovuto dedicare e ciò qualche interrogativo in più.
Eppure negli stessi lavori della commissione e nelle stesse relazioni finali, emergono elementi utili per stimolare maggiori approfondimenti circa i comportamenti assunti da funzionari regionali e di amministratori locali che hanno rapporti di parentela o di lavoro con le persone impegnate nei fondi Pit e quindi con l’Azienda Foreste Demaniali e che hanno avuto ruoli attivi nella vicenda dell’attraversamento pedonale sul Calcinara. Dubbi che andrebbero chiariti prima di passare, eventualmente, oltre.
Contraddittoria appare oltremodo la posizione dello stesso consigliere Salonia che in primo momento si dichiara concorde a sostenere i suggerimenti dal legale dell’ente per poi, senza alcun passaggio logico, successivamente smentirsi ed assumere conclusioni diametralmente opposte.
A proposito, il Salonia, che forse non ha letto nemmeno i documenti ufficiali circa la progettazione oggetto d’esame reitera nella sua relazione il lapsus in cui è inciampato lo stesso legale dell’ente quanto dichiara che nella conferenza dei servizi di approvazione del progetto “mancavano “ Azienda Forestale e Ass.to T.A. Infatti, come risulta dai verbali, l’Azienda ha partecipato ai lavori della conferenza ed ha posto questioni che sono state giustificate anche dal Genio Civile (e differenti dalle tesi propinate successivamente dall’ing. Spatafora); così come la conferenza dei servizi è stata convocata seguendo le prescrizioni progettuali richieste dallo stesso Ass.to T.A. su sollecitazione dalla stessa Azienda che ha ritenuto dichiarare l’opera utile sia alla fruizione della riserva che alla protezione civile.
Circa le dichiarazioni di Raffa citate dal Salonia, quest’ultimo prima di richiamarle avrebbe dovuto chiedergli il motivo dell’alterco, ove il suo obiettivo fosse fare chiarezza sulla vicenda. Ma forse il consigliere Salonia aveva paura di conoscere la verità per quella che è, mentre invece gli è stato più comodo di utilizzare la citata situazione per quello che appariva e quindi più funzionale a giustificare il suo preconcetto!
Stendo un velo pietoso sulla citazione del geom. Calvo in quanto l’uso strumentale fatto del geometra in questa vicenda è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere, e basta leggere per intero gli atti della commissione.
Tant’è che, pur di sostenere le sue insostenibili tesi, Salonia si è visto costretto a citare in modo paradossale le paradossali dichiarazioni del geom.Di Mauro. Lo stesso che ha ri-chiesto i nulla osta all’appalto dell’opera nonostante lui stesso sappia che il suo stesso Pit 28, di cui è il direttore di progetto, ha inviato i necessari nulla osta all’assessorato al Turismo che a sua volta, previo accertamento di competenza della Corte dei Conti, ha definitivamente esitato il decreto di finanziamento della passerella “Paguni”: dal nome del professionista che ha realizzato il progetto finanziato e che oggi sta facendo il giro del mondo nelle migliori università (con tanto di pubblicazioni tecnico-scientifiche) sia per il calcolo relativo al legno lamellare che per la valutazione di incidenza ambientale.
Ma Di Mauro nel fare certe dichiarazioni forse era distratto dai troppi rendiconti che gli deve verificare il Rup dei 2,5 milioni di euro dei progetti sviluppati dal Pit 28 nella Valle dell’Anapo (Chi è? Quanto è il suo compenso?), per cui dimentica che il progetto Paguni è stato concertato sul nascere e in ogni passaggio, come dichiarato più volte dallo stesso in tutti i documenti del Pit; lo stesso Pit che si addita come esempio di concertazione territoriale. Ma ancora più strano che Di Mauro dimentichi che il progetto in parola è inserito con tanto di evidenza negli ultimissimi studi sviluppati per conto del comprensorio Val d’Anapo dal prof. Urbani, stimatissimo luminare, per la pianificazione territoriale!!!
Tutto questo signori Consiglieri, per ribadire che ove si continuasse da parte dell’attuale amministrazione e quindi del suo gruppo consiliare di maggioranza, a vilipendere il principio del rispetto della continuità amministrativa e della non preconcetta valutazione degli atti d’ufficio in relazione a più o meno ventilate simpatie politiche, mi vedrò costretto a tutelare ulteriormente e in ogni sede le ragioni del mio impegno per Sortino.
Se invece, a differenza di quanto fin’ora razzolato dall’attuale amministrazione, questo organo consiliare di indirizzo e di controllo dell’ente volesse contribuire a svelenire il dibattito politico amministrativo, sarò lieto di prendere atto e comportarmi conseguentemente da privato cittadino quale ormai sono.
Con quest’ultimo auspicio e per le superiori motivazioni, invito il consigliere Salonia a ritirare la relazione di cui in questione e al consiglio di perseguire il bene del paese senza condizionamenti di sorta, secondo l’indirizzo che gli stessi rappresentanti dell’Unesco hanno espresso a favore del progetto “Paguni”.
Con osservanza
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Nello Bongiovanni e Luciano Giugliuto
Al sig. Presidente del Consiglio Comunale

Ai sigg. Consiglieri Comunali,



La presente per esprimere al civico consesso le conclusioni a cui siamo pervenuti i consiglieri di “Sortino al Centro” al termine dei lavori della commissione consiliare d’indagine sulla passerella pedonale a Pantalica, in seguito chiamata col nome “Paguni” e che vogliamo rammentare è stata da noi proposta la costituzione ( Bongiovanni).
Si premette che questa relazione è frutto delle valutazioni dei soli componenti del gruppo “Sortino al Centro” in quanto, come appresso specificato, diverse questioni ci hanno divisi nella conduzione dei lavori e nelle conclusioni, dai componenti il gruppo di “Sortino con De Luca”. Argomenti di contrapposizione che riteniamo abbiano falsato lo stesso iter dei lavori impedendo di fare piena luce sull’argomento. Cosa peraltro sconveniente considerata la natura paritaria della commissione.

Ci siamo presentati a tutte le sedute con spirito di collaborazione e fiduciosi di fare chiarezza sull’argomento. Abbiamo concluso i lavori nostro malgrado con un numero maggiore di interrogaivi di quando li abbiamo iniziati. Ciò nonostante abbiamo registrato con evidenza che l’attuale Amministrazione Comunale prima ancora di aspettare gli esiti di questa commissione aveva già assunto le sue decisioni: venendosi a smascherare bugie e preconcetti!

A dimostrazione del nostro spirito collaborativo abbiamo preferito non fare obiezione nemmeno quando l’Amministrazione Comunale, in modo irriguardoso, ha rifiutato di essere sentita all’inizio dei lavori nonostante la richiesta unanime dei commissari (verbale 28.03.08). Ciò ci sembrava quantomeno opportuno per conoscere lo stato dell’arte del finanziamento e quindi approfondire gli argomenti conseguenti. Diversa posizione è stata invece assunta dai componenti rappresentanti della maggioranza consiliare quando abbiamo chiesto di ascoltare il sindaco Mezzio, impedendo così di verificare alcuni importanti interrogativi emersi nel corso delle riunioni.
Peraltro, stante gli esiti della audizione degli attuali Amministratori (De Luca e Mollica) ci siamo resi conto della inutilità pratica dei nostri incontri.
Infatti proprio quando eravamo giunti alla unanime conclusione suggerita dal legale del Comune Avv. Calanni, funzionale a salvare il progetto Paguni, l’attuale Sindaco e il suo Assessore ai LL.PP. ci hanno notificato che è loro intenzione cambiare progetto, e questo nonostante il grave danno economico che ne avrebbe l’Ente.
Quello che più ci rammarica è stato il conseguente dietro front dei Consiglieri Comunali di maggioranza che hanno modificato radicalmente la loro posizione, appiattendosi nella non-soluzione proposta dalla attuale Amministrazione Comunale.
Orientamento quest’ultimo che, stante le indicazioni emerse dalle dichiarazioni dei tecnici ascoltati nel corso dei lavori della commissione, è praticamente irrealizzabile per fatti ambientali e tecnici. Quindi questa ultima scelta dell’attuale sindaco De Luca si renderebbe funzionale solo a compiacere strane e contraddittorie richieste di un funzionario della Azienda Foreste Demaniali e di un ufficio dell’Assessorato Regionale T.A.. Soggetti sulla cui titolarità, piena ed esclusiva, di rappresentanza del rispettivi enti, mostriamo qualche dubbio.

Ed è proprio su ciò che sarebbe stato auspicabile fare chiarezza.

Infatti a leggere la relazione del presidente della commissione “il non avere raggiunto l’accordo unanime con gli enti regionali competenti sull’area in cui insiste l’opera da realizzare, vale a dire Arta e Azienda Demaniale delle Foreste, sono apparsi i motivi di fondo che hanno portato….alla impossibilità di fatto di cantierare l’opera..”
Invece noi consiglieri di “Sortino al centro” dall’ascolto delle persone invitate in commissione e dalla lettura degli atti a disposizione, siamo arrivati a conclusioni diametralmente opposte rispetto a quelle dei rappresentanti “Sortino con De Luca”.

Tutto ciò perché è documentato, che sul piano ufficiale l’iter posto in essere per arrivare alla definizione del progetto esecutivo e al relativo finanziamento è stato condotto in piena concertazione con gli enti territoriali e gli uffici regionali proposti, i quali hanno espresso formalmente parere positivo alla realizzazione dell’opera come si evince fra l’altro, dalla corrispondenza prodotta fra il Mezzio e l’attuale Sindaco De Luca:
- Comune di Sortino (Amministrazioni dal 1985 al maggio 2007 e Consiglio Comunale)
- Comune di Ferla; Comune di Cassaro;
- Consulta Comuni Montani; Provincia Regionale di Siracusa;
- Soci del Piano Integrato Territoriale n.28; Presidenza della Regione Siciliana;
- ecc.
Sul piano tecnico:
- il progetto è stato ideato e posizionato dallo studio tecnico-scientifico della Soprintendenza ai BB.CC. AA. (la quale è proprietaria del demanio archeologico dove si deve realizzare la passerella Paguni quando invece per l’accesso ai luoghi è stata sentita solo la Azienda Demaniale delle Foreste);

Sul piano della opportunità e funzionalità:
- si è espressa molto positivamente anche l’ Azienda FF.DD;


Sul piano procedurale le indicazioni:
- sono state fornite dall’Arta (Assessorato Regionale Territorio e Ambiente);

Sul piano della opportunità:
- gli stessi commissari Unesco l’hanno definito l’opera “necessario” ed “indispensabile per il territorio”;
Sul piano della legittimità delle procedure svolte:
- si sono espressi il Tar (sentenze non opposte al CGA), dalla Corte dei Conti, dell’Assessorato Regionale al Turismo.

Sul piano istituzionale:
- dal Genio Civile, ecc., ecc., ecc., ecc….

A fronte di tutto ciò il Presidente di questa commissione ha cercato di camuffare il tutto affermando che “nelle audizioni dei vari protagonisti della vicenda amministrativa di quest’opera è apparso chiaramente la complessità del percorso procedimentale che quasi tutti hanno definito tortuoso e intricato”.
Da quello che invece emergere dalla ricostruzione storica-amministrativa l’opera ha avuto fin dal nascere una ampia azione di studio e di concertazione. Tutto svolto con la massima pubblicizzazione e concertazione (la stessa conferenza dei servizi di approvazione del progetto “Paguni” è stata pubblicata nella GURS, prima e dopo i lavori).
Gli inghippi invece sembrano emergere proprio quando tutto sembrava definito, ovvero quando è stato pubblicato il decreto di impegno delle somme relativi ai progetti funzionali del Pit, ossia quando subito dopo il CRPPN, ad un anno dalla conferenza dei servizi di approvazione del progetto, comunica il proprio parere negativo. Parere che lo stesso CRPPN è stato costretto a ritirare dopo l’audizione del sindaco Mezzio di cui però, stranamente, il Comune di Sortino non ha mai ricevuto copia (vedi e-mail di Mezzio a De Luca).

Altro giallo si rileva poi dalla posizione dell’Azienda Forestale in quanto le affermazioni dell’ing. Spatafora destano non poche perplessità per la contraddittorietà che sembra emergere dagli atti e dalle dichiarazioni a nostra disposizione. Si rileva infatti che l’Azienda vuole la Passerella “Paguni”: ne ha stimolata la progettazione alla Soprintendenza; ne dichiara l’utilità e la funzionalità alla riserva; partecipa alla conferenza dei servizi e non dissente rispetto alle risposte di chiarimento ricevute dallo stesso Genio Civile; né tanto meno disconosce la sua validità… poi spunta l’ing. Spatafora che prima dice di volere un ponte più stretto; poi lo vuole di tipo Tibetano nello stesso sito del ponte Paguni; poi ne chiede un altro nel fondo valle dimostrando di sconoscere la normativa comunitaria in questione e la pericolosità di quest’ultima soluzione in caso di piena oltre che la devastazione ambientale che comporta. Sarebbe stato interessante chiedere a lui e al sindaco Mezzio il perchè dell’alterco citato dall’arch. Raffa.
Inoltre abbondantemente contraddittoria sembra l’azione del Pit che prima dichiara il nulla osta all’opera e poi lo richiede ad un nuovo Rup: Calvo, il quale ci ha dichiarato che adesso si è dimesso da Rup perché privo di titolo professionale adeguato e si lamenta inoltre che l’attuale Amministrazione non gli ha detto con chiarezza cosa vuole fare (verbale del 10.04.2008). Mentre, parimenti, scopriamo nel corso delle audizioni che l’attuale Amministrazione in effetti sa cosa vuole fare, dichiarando di voler fare un altro progetto. Soluzione alternativa che, stante quanto abbiamo sentito è opinione condivisa solo dallo Spatafora e dal Pit/Gal. Proprio così in quanto anche il Pit/Gal ha fatto sapere a Raffa (prima che fosse dimesso da Rup), (audizione Raffa del 10.04.2008) della volontà di predisporre un nuovo progetto a cura anche di parenti di attuali Consiglieri Comunali. Ciò ci sempre oltremodo assurdo in quanto così facendo lo stesso Pit/Gal smentisce non solo il Pit e la sua concertazione integrata ma anche lo studio commissionato al prof. Leopardi Urbani, su cui tanto sono stati interessati i giornali. Inoltre, da quello che ci risulta non ci sono solo alcuni Consiglieri che possono avere legami di lavoro con il Pit/Gal e Forestale, ma anche Amministratori!

Certo il tutto in palese contraddizione con quanto ci veniva propinato inizialmente, ovvero che la passerella Paguni non si poteva fare per mancanza di tempo nella rendicontazione delle spese alla comunità europea, mentre oggi , a tempo pressoché scaduto se ne propone uno ex novo. Ricordiamo a tutti che nel consiglio informale dell’ottobre 2006, alla presenza del Pit /Gal fu deciso da tutti di andare avanti con la passerella Paguni ove il Tar ci desse ulteriormente ragione, come così in effetti fu!
Sappiamo tutti, dai giornali, della grossa fetta di interessi che girano attorno ai milioni di euro gestiti dal PIT/GAL di concerto con i visti dell’Azienda FF DD a cui è delegato proprio l’ing. Spatafora. Fra l’altro la gestione degli ingressi alla R.N.O., giustificandosi così lo spreco di denaro pubblico con la realizzazione dell’accesso inutile e doppione a Serramezzana mentre si nega l’accesso dalla cosiddetta quinta porta di Pantalica.
Se si dovesse verificare quest’ultima ipotesi ovviamente si spezza una lancia a favore dell’attuale Amministrazione Comunale, allontanando così il sospetto che fosse tacciata di non volere l’opera per fare un dispetto al sindaco Mezzio che per tanti anni si ci è speso, in perfetta coerenza della politica iconosclasta fin’ora attuate dalla compagine che sostiene De Luca.
Ma tutto questo rimarrà sempre nel campo delle ipotesi se i Consiglieri Comunali di maggioranza continueranno a rimangiarsi le loro stesse posizioni. Specialmente in merito alle tematiche di importanza strategica per il paese. Negando di ascoltare quanti possono contribuire a fare chiarezza su una vicenda paradossale .Che ci vede arrivare al 99° cancello e poi ritornare al punto di partenza, proprio per un’ opera tanto voluta quanto concertata e poi, sol perché cambia l’Amministrazione Comunale, che cambia il Rup che poi si dimette perché incompetente, si ridiscute il tutto. Ma d’altronde, è cambiata anche la posizione del prof. De Luca in merito, che prima ha elogiato e votato il progetto Paguni ed adesso ne fa mille eccezioni contraddittorie sulla sua realizzazione. Parimenti l’Assessore Mollica che da Consigliere Comunale lo approva e da Assessore lo affossa.
Quindi con queste considerazioni, facendo ultimo appello all’alto senso civico di questo Consiglio Comunale, si chiede di votare una mozione affinché l’Amministrazione Comunale persegua la proposta dell’Avv. Calanni o, in ultima analisi si chiede di interessare la Presidenza della Regione dell’intera vicenda per stimolare una autorevole intervento del Presidente della Regione Siciliana per dipanare ogni dubbio e perplessità con il supporto di tante firme di cittadini Sortitesi raccolti dal Capogruppo ( V.zo PARLATO) e del Vice Capogruppo ( S.no BONGIOVANNI) di Sortino al Centro.

martedì 8 luglio 2008

Chianu Lardu in fiamme!!!

Sono ancora in corso le operazioni per domare l'incendio che da stamane divampa a "chianu lardu". La temperatura e un vento torrido non danno tregua ai canadair che si susseguono ininterrottamente.





Foto by Sciurty

giovedì 3 luglio 2008

A via di San GILORMU


Questa è la mia idea per viale Mario Giardino:

1)Una aiuola centrale con palme banani e...bambù.
2)Doppio senso di circolazione, con limite di velocità a 30 .
3)Sui lati: due "piste" ciclo-pedonabili.
4)Al nome attuale, aggiungere quello di "via san Gilormu"
5)Trovare postazioni più nascoste per quelle opere d'arte che sono i cassonetti della spazzatura 6)Creare posteggi oltre le due piste ciclo-pedonabili o sul retro delle case.
7)Montare, anche su questo viale, le stesse luminarie di s. Sofia e sagra del miele.
Altro che senso unico!!! Ho sempre considerato gli "amanti" dei sensi unici persone che ...ragionano a senso unico!!!

AUGH HO DETTO....
ciao a tutti i paesani