mercoledì 14 maggio 2008

Aria di Santità in Paese...

L'etichetta "persone" l'ho ideata con lo scopo di raccogliere notizie e ricordi di Persone che in ogni modo hanno reso il nostro paese "originale", grazie alla loro presenza. Credo sia doveroso, al di la del tema che andrò a toccare, dare voce a chiunque si rivolga alle "potenzialità" di un mezzo di comunicazione, dando spazio all'intento di chi mi ha spedito una mail per ricordare l'immagine di un giovane ragazzo, novizio cappuccino, che oggi riposa nella chiesa dei cappuccini e che, da ogni parte dell'Italia, fa convergere devoti e simpatizzanti.
Fra' Giuseppe Maria da Palermo non era un sortinese ma qui da noi ha trovato il giusto "habitat" di serenità, pace e armonia per cambiare totalmente la sua vita ridimensionandola, trasformandosi da irrequieto adolescente che era al Santo che aspira a diventare.


Nei prossimi giorni la comunità cappuccina locale ricorda la sua figura con la speranza che molti giovani prendano esempio per capire che è possibile cambiare.

72 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, quanto poco conoscimo del nostro paese!

Anonimo ha detto...

Interessante, quanto poco conosciamo del nostro paese!

Anonimo ha detto...

Viva i Cappuccini dalla sfrenata vita sessuale!

Anonimo ha detto...

Abbasso i calunniatori dei cappuccini che seguono esempio da S.Francesco cercando di vivere una vita all'insegna dell'essenziale

Anonimo ha detto...

"Viva fra giuseppe" tranquillo/a di scemi ce ne sono in giro tantissimi...speriamo che altri non seguano il suo esempio. Grazie Sciurty per aver avuto il coraggio (diciamolo pure) di mettere questo post.

Anonimo ha detto...

Dalle IeneLa congregazione CATTOLICA (sui iuris) dei Padri Maroniti vuole sfrattare un handicappata invalida al 100%, Nadia Evangelisti, perchè hanno chiesto l'aumento del canone di locazione del 300%, da poco più di 700 Euro a oltre 2.000 Euro, e logicamente lei non li può pagare.La signora è stata fuori dallo stabile dei padri Maroniti per quasi due ore ma NESSUNO l'ha fatta entrare.Tipico esempio di bontà evangelica.Il Vangelo messo in scena dai Padri Maroniti...FATELA GIRARE………..VI PREGO!!!

TUTTI NA COSA SU

DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

COLLEGIO MARONITA: ALEMANNO OTTIENE LA SOSPENSIONE DELLO SFRATTO DELLA SIGNORA EVANGELISTI


In seguito all’impegno preso durante la trasmissione televisiva “Le Iene”, questa mattina il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha incontrato in Campidoglio il padre superiore Charbel Mhanna, legale rappresentante del Collegio Maronita Beata Maria Vergine, proprietario dell’immobile di via della Polveriera numero 10.

Padre Charbel ha manifestato la piena disponibilità nel concedere alla signora Nadia Evangelisti, affittuaria dal 1968, una proroga di tre mesi (e quindi con scadenza il 31 luglio) dello sfratto esecutivo che avrebbe dovuto concretizzarsi a fine aprile, quattro anni dopo la fine del contratto di locazione.

La signora Evangelisti, contattata telefonicamente dal sindaco Alemanno, ha annunciato che il 31 luglio lascerà l’immobile di via della Polveriera per trasferirsi nella casa di sua proprietà a Ciampino dove stanno terminando i lavori di ristrutturazione.

Il sindaco Alemanno, preso atto della correttezza tenuta dall’ente religioso nell’iter giudiziario, ha voluto ringraziare Padre Charbel per la conclusione positiva della vicenda. “La signora Evangelisti, adesso – ha concluso il sindaco – avrà il tempo necessario per completare i lavori nella casa di sua proprietà”.

Anonimo ha detto...

E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI!

Anonimo ha detto...

Ci voleva un'uomo di destra per risolvere la questione....che EROII! cmq ribadisco che i padri maroniti hanno cmq sbagliato perchè i portoni del convento si sono solo aperti con l'avvento di alemanno......altro che vissero felici contenti!

DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

Tutti possono sbagliare e poi bisognerebbe vedere quali sono stati veramente i termini della questione...! Ma rimaniamo nel nostro paesello che è meglio!

Anonimo ha detto...

nn giudicate per categorie!si parla di una singola persona!..con amicizia..

u sciurtinisi ha detto...

Io coraggio? e di cosa, ho fatto ciò che ho ritenuto giusto, credo che bisogna dare meriti a chi ha dimostrato virtù e buon esempio. Poi come sempre ci sono critiche, pensieri opposti... ma è la vita!

Anonimo ha detto...

Ma quando è morto? Sciurty dicci qualcosa sulla vita di questo frate!

Anonimo ha detto...

Ricordo mia nonna (Buonanima) assidua frequentatrice dei cappuccini, della badia e dell'Annunziata (bei posti) e devota di Fra Giuseppe Maria, la quale mi raccontava di un piccolo miracolo (una guarigione) ed in sogno proprio Lui Fra Giuseppe Maria.
Credo che ci siano delle dichiarazioni spontanee di devoti presso i Cappuccini, o qualcosa del genere... finalizzate, penso, per un'opera di beatificazione o su di lì del Frate!!!

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante se queste grazie, guarigioni e quant'altro venissero pubblicate o comunque rese note.

Anonimo ha detto...

perchè nel blog non trovo neanche una foto della "California"? Luogo frequentato praticamente dall'80% dei giovani Sortinesi,,,Sortinese?!?! toc toc
fai vedere anche la realtà del paese e quali sono i principi: accellerare, sorpassare, essere sicuri di se stessi con una BIRRA in mano (e poi magari buttare la bottiglia "no menzu de rivetti");
facci vedere la villa il lunedì mattina quanto "ordine e pulizia" c'è!?!?
vorrei che ci riguardassimo spesso su delle foto (le tue foto) di natura VIVA... Bye

Anonimo ha detto...

C'è sempre quello che prima di scrivere non legge il titolo dell'argomento.....che azz c'entra la california, la birra, ecc.. con Fra Giuseppe di Maria.....BOOOO

chiustu paisi stranu....

DISSOCIATO

luisor ha detto...

C'entra per via degli opposti che finiscono per toccarsi.

triscele ha detto...

Ohooooo....che bel post!
Bravo sciurti,come sempre sensibile agli avvenimenti del nostro paesello,un argomento veramente impegnativo.
Sono stato un po fuori per lavoro, ma da quello che leggo ci sono sempre le solite testine che cercano di sviare.
come dice un caro frequentatore............
MEDITATE GENTE, MEDITATE!

Anonimo ha detto...

calma ragazzi... io ho chiesto solamente delle foto riguardo la "parte vitale" del paese oltre a quella storica (sempre ovvio che le tue foto sono accuratamente particolari) !!!
non ho mica invitato a cambiare argomento... il post 19:38 del 15 è mio...

Anonimo ha detto...

...e poi si dice Fra Giuseppe Maria da Palermo e non Fra Giuseppe di Maria...
a dissociato!!!!
io l'ho attentamente letto, tu l'hai solo guardato!

Anonimo ha detto...

Ho sbagliato volutamente per vdere se finalmente leggevi l'argomento principale...compreso il mio post.

Vecchi metodi da professori del web.


DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

...pi cariri addritta comm'e iatti...

u sciurtinisi ha detto...

Molti giovani del nostro paese potrebbero ritrovarsi nella vita di Fra Giuseppe sapete? Sarebbe un'evento all'avanguardia festeggiare la commemorazione alla California di Domenica pomeriggio, o fnisci a scifiu oppure non lo so!...

Anonimo ha detto...

penso sia + interessante che la montagna vada da Maometto ogni tanto. Hai ragione tu Sciortenese!!!
Ed in questo senso i frati Cappuccini cercano di addentrarsi nei giovani per risvegliare in loro tutta l'energia di vita e del "saper vivere e divertirsi".
Ad ogni vita giovane spezzata mi viene di pensare cosa ci siamo persi? cosa sarebbe diventato da grande...
Invece oggi ci si scommette sulla propria pelle incosciamente...
una piccola invasione di bontà come quella del nostro Frate ci darebbe meno protagonismo e più umiltà... (

(sempre quello delle foto..)

neoprene ha detto...

e alla fine arrivo' la fase mistica. preludio della fase agnostica propedeutica all'uso del valium. Dall'highlights del post pensavo si stesse parlando del sindaco. Inizio a perdere neuroni! Beh e allora? Tutto bene in quel colle? Adsl, viale m. Giardino tirato a lucido e infine, udite udite, un Santo! Cosa sta succedendo? C'è una forza inerziale che va oltre la staticità dell'amministrazione o meglio santi che eroi? Baci Neo

luisor ha detto...

Ma no, è solo il segno dei tempi. Dio, Patria, Famiglia. E qualche Santo.

Anonimo ha detto...

Ieri sono stato alla commemorazione, Pietro Maranesi è stato bravissimo

Anonimo ha detto...

...e a cu cazzu cià cunti?

Anonimo ha detto...

anonimo sei di una finezza...!

Anonimo ha detto...

A nui na cuntA! ciai probblemi?

DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

A casuma me risolvi tu,vistu ca sì tantu spacchiusu!

Anonimo ha detto...

E' possibile che in questo blog un discorso serio non si possa fare?

Anonimo ha detto...

spacchiusu assai! vadditi....

DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

0 0
° ,che paura...ma o caca n'da pila và!

Anonimo ha detto...

0 0
° ,che paura...ma o caca n'da pila và!

Anonimo ha detto...

Ancora assai a durari???

Anonimo ha detto...

Qualcuno qua mi sa che non ha un cazzo da fare durante il giorno e si mette a spammare su un blog dove potrebbero nascere (come sono nate) interessantissime discussioni.. E' qualcuno forse di quelli che girano costantemente alla california sulu pi cunsumari binzina comm'e scimuniti?

Anonimo ha detto...

Ben detto...!

Anonimo ha detto...

...ben detto si!Sono uno di quelli che però la benzina se la suda sotto il sole a differenza tua che,sicuramente,vai all'università e ti fai mantenere ancora tutto dalla cara e dolce mammina...Ma itivinni a travagghiari pugnu r'ammantinuti scoppi!

Anonimo ha detto...

L'importante non è da chi si è mantenuti ma l'obiettivo che uno si pone nella vita e se il tuo è furriari a california...buon per te! Cmq sono universitario ma per mantenermi lavoro la sera.

u sciurtinisi ha detto...

eheheh è ovvio che il "sudarsi" i soldi non da alcun diritto di spenderli in malo modo, anche se ti spettano di diritto dopo una giornata di lavoro :-) come spettano di diritto a chi, grazie alla mammina, può permettersi certe situazioni. Son d'accordo con chi parla di obiettivi: ad esempio con quali obiettivi cliccate questo blog? ;)

Anonimo ha detto...

Studiare per laurearsi è un lavoro faticoso......qualcuno è ancora convinto che lavoratore è colui che lavora giornate intere sotto il sole o la pioggia.....tutti nel nostro piccolo abbiamo delle responsabilità.....meno male che ci stanno i nostri genitori che ci o Vi mantengono almeno ci danno una possibilità di un sogno che alcuni inseguono da anni (la LAUREA) per il consumo di gasoli poi alla CALIFORNIA...no comment!!!

DISSOCIATO

Anonimo ha detto...

Studere studere post mortem quid valere?

Anonimo ha detto...

Parra pi commu manci,maccarruni!

triscele ha detto...

Ma come, pensavo che con questo post, arrivava davvero una ventata di santità anche nel blog, ma da quello che leggo, mi pare che stiamo arrivando all'esatto contrario.
Insulti, "minacce",ma dove siamo alla california? Non è bello entrare è trovare questi mess, cercate di moderarvi e di non essere maleducati. Certo così è troppo bello,insultare senza metterci la faccia.
Siate costruttivi, perchè o si lavora sotto il sole, o si passia da matina a sira, o si studia, siamo tutti figli della stessa terra, e ci dobbiamo passare ancora molto tempo (speriamo)e avremo bisogno sicuramente uno dell'altro!
pace & love.

Anonimo ha detto...

Ma il moderatore di questo blog che fine ha fatto, dovrebbe essere anche lui a mettere un po di ordine

luisor ha detto...

Il moderatore ha, deve avere, una alta soglia di tolleranza, diversamente ci sarebbe una sfilata delle anime belle.

Anonimo ha detto...

Si però dei limiti si devono pur porre

u sciurtinisi ha detto...

Che limiti porre? Sai cosa succederebbe se iniziassi a censurare i mess idioti? Ne pioverebbero a raffica solo per il piacere di contraddire il moderatore... Poi come dice Luisor non voglio selezionare solo ciò che piace a me.. quindi lascio libertà d'espressione ( e che espressione!).. ehehe

Anonimo ha detto...

LA COGIDA Y LA MUERTE

A las cinco de la tarde.
Eran las cinco en punto de la tarde.
Un niño trajo la blanca sábana
a las cinco de la tarde.
Una espuerta de cal ya prevenida
a las cinco de la tarde.
Lo demás era muerte y sólo muerte
a las cinco de la tarde.

El viento se llevó los algodones
a las cinco de la tarde.
Y el óxido sembró cristal y níquel
a las cinco de la tarde.
Ya luchan la paloma y el leopardo
a las cinco de la tarde.
Y un muslo con un asta desolada
a las cinco de la tarde.
Comenzaron los sones de bordón
a las cinco de la tarde.
Las campanas de arsénico y el humo
a las cinco de la tarde.
En las esquinas grupos de silencio
a las cinco de la tarde.
¡Y el toro solo corazón arriba!
a las cinco de la tarde.
Cuando el sudor de nieve fue llegando
a las cinco de la tarde
cuando la plaza se cubrió de yodo
a las cinco de la tarde,
la muerte puso huevos en la herida
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
A las cinco en Punto de la tarde.

Un ataúd con ruedas es la cama
a las cinco de la tarde.
Huesos y flautas suenan en su oído
a las cinco de la tarde.
El toro ya mugía por su frente
a las cinco de la tarde.
El cuarto se irisaba de agonía
a las cinco de la tarde.
A lo lejos ya viene la gangrena
a las cinco de la tarde.
Trompa de lirio por las verdes ingles
a las cinco de la tarde.
Las heridas quemaban como soles
a las cinco de la tarde,
y el gentío rompía las ventanas
a las cinco de la tarde.
A las cinco de la tarde.
¡Ay, qué terribles cinco de la tarde!
¡Eran las cinco en todos los relojes!
¡Eran las cinco en sombra de la tarde!


Federico García Lorca, 1935

nessuno ha detto...

Che dire...un Santo ci vuole proprio in paese
>>>> spero che ci fa un buon miracolo e che sollevi il paese dalla misera situazione in cui si è accasciato.

Anonimo ha detto...

La breve parabola esistenziale di Fra Giuseppe si snoda da Palermo, ove venne espulso da scuola perchè un pò agitato, al Convento sulla Valle del Ciccio.Una religiosità arcaica, fatta di mortificazioni continue nella carne. Ricordo, da bambino mi fecero vedere la sua stanza. Io ero un bambino, non potevo capire...vidi un nerbo dalle evidenti funzioni ed esclamai: ma quella è una frusta, ma che fà, fra Giuseppe si frustava? fui dolcemente redarguito da un frate: "si chiama cilicio", mi pare che mi disse. Più grandicello leggevo "I Cappuccini a Sortino", e vi si raccontava la storia di due frati del seicento che si flagellavano con durezza, ognuno in una delle due cappelle laterali...Boh! Rimanevo perplesso.Chiaramente i cappuccini non sono assolutamente solo questo, hanno fra l'altro matenuto viva la fiamma della cultura con quel centro di formazione che era il noviziato.
A perscindere dal rapporto che ognuno di noi ha con la religione, Fra Giuseppe è simbolo e bandiera di un sentimento religioso popolare e contadino, fatto di miracoli e prodigi, e di frequenti incontri con Satana. Fra Giuseppe è un segno della nostra identità di Sortinesi...che possa aiutarci, almeno lui.

luisor ha detto...

Leggere quest'intervento mi fa piacere perchè si parla di un sentimento arcaico di santità. Infatti a mio modestissimo parere la santità è prima di tutto un comportamento santo verso gli altri, specie se sofferenti (poveri, malati, carcerati). Per cui si può essere santi, e ce ne sono, senza necessariamente appartenere ad una fede o chiesa, del resto dio è innanzitutto nel prossimo. Per cui questo frate che nel chiuso di una cella si flaggella mi fa pensare più ad particolarissima e personalissima forma di realizzazione spirituale che alla santità.

Anonimo ha detto...

Dobbiamo certamente chiarire alcuni punti. La Santità nella storia della chiesa ha avuto forme diverse. Nei primi secoli chi erano i modelli? I martiri che morivano pur di non rinnegare la propria fede. Poi il modello, la fia per la santità era tracciato dagli eremiti, poi i monaci e così via. L'aspetto penitenziale della vita di fra Giuseppe senza dubbio riflette quello che era il concetto di santità del suo tempo, che prevedeva queste forme penitenziali, che sicuramente avvicinavano l'uomo al Cristo in croce e lo rendeva solidale con chi soffriva. Ora ci sono altri modi che permettono l'uomo di sentirsi solidale con chi soffre (nella fattispecie). Senza dubbio penso che non si tratti di una realizzazione apirituale personale ma universale. Perchè credo fermamente che, come il male anche fatto contro di se si espande e colpisce tutti come una pietruzza lanciata in uno stragno che crea i cerchi concentrici che si espandono fino a lambire le coste, anche per il male e lo stesso; analogamente il bene si espande allo stesso modo, e quindi fra giuseppe nel chiuso della sua cella ha contribuito ad un bene universale che tocca tutti. Poi direi, che l'aspetto penitenziale è uno dei tanti punti che caratterizzano la vita di questo giovane.

neoprene ha detto...

Anche il patron della F1 amava frustarsi e frustare....
Questo concetto che santità=sofferenza mi sta un po' sulla pancia (e anche più in basso). Dal mio punto di vista è Santo/a chi riesce ad alleviare le sofferenze proprie e altrui. E' troppo wahabita questa concezione della vita solo dove stenti e sofferenze ti aprono le porte alla santità. Essere Santi significa rispettare il prossimo e non flagellarsi, i flagelli di dio lasciamoli agli Unni.
Baci

Anonimo ha detto...

Ma infatti è un concetto di "via verso la santità" relativo al tempo di fra giuseppe...non per i notri giorni...! Tu (ma anche io) uomo di questo tempo con la cultura e il contesto storico di oggi stenti a capire questi metodi, che sembrano barbari. Ma nel 1800 era l'ascetica del tempo.
E giusto che oggi non sia più così. Ricordiamoco sempre di considerare il contesto storico, la storia giudica se stessa.

u sciurtinisi ha detto...

Io credo che essere Santi in primis significa Volerlo davvero in quanto il santo deve avvicinarsi all'esempio di Cristo e uniformarsi a Lui. E' normale che il cambiamento dei tempi induce anche una riconsiderazione dell'esserlo nonchè un ridimensionamento del percorso che bisogna compiere per diventarlo. Io non mi scandalizzo delle mortificazioni fisiche alle quali si sottoponeva Fra Giuseppe, ognuno ha un modo diverso di rapportarsi con il suo Dio, lui ha voluto condividere in parte, con il sacrificio, la sofferenza della Croce. Oggi non è più cosi... ma credo che faremmo meglio a darcelo noi stessi un colpo di nerbo ogni tanto invece di arrivare ad uccidere con estrema facilità. Condivido il pensiero di neo, si è santi qualdo si riesce ad alleviare le sofferenze altrui e rispettare il prossimo e credo che questo comportamento spesso è più difficile da attuare che non un colpo di "disciplina"

luisor ha detto...

Non sono attrezzato per parlare di questo cose ma ho l'impressione che storicizzare un concetto,in questo caso quello di santità, significhi relativizzarlo. A me sta bene, mi chiedo se sta bene alla chiesa cattolica.

Anonimo ha detto...

Ma cosa?

Anonimo ha detto...

Come sucuramente avete visto il nostro assessore alla viabilita o lavori pubblici della provincia di siracusa ( avv. spadaro ) ha illuminato l'uscita e l'entrata autostradale per sortino......questo si che è un miracolo....ma contemporaneamente è avvenuto un'altro miracolo....proprio il giorno dopo a Sortino sono " apparsi " una miriade di manifesta dove il nostro caro assessore RIpropone la sua candidatura alla provincia regionale.......gridiamo al MIRACOLO? santo subito!!!

DISSOCIATO

u sciurtinisi ha detto...

No Luisor non storicizzo il concetto perchè per me la santità ha sempre il medesimo traguardo, tutto il nostro discorso è basato sul modo di percorrere il percorso! :-)

Dissociato, miracolo ci fu! Ma questi prodigi sono storia vecchia che sempre si ripeterà...!

luisor ha detto...

Per capire, i percorsi possono essere diversi (scelta, tempi, luoghi), purchè portino ad una trascendenza che facciano divenire un tutt'uno con il propio dio?

u sciurtinisi ha detto...

Beh..diaciamo che è come una scala da salire, ad ogni gradino ci si purifica e ci si prepara all'unione, unione che non può avvenire in questa vita, ma si realizza col passaggio! :-) Diventare un tutt'uno mi sembra un pò eccessivo, si gode della Sua Presenza :-)

Fileo ha detto...

Quanti teologi, ma che è diventato questo blog la succursale del vaticano?

u sciurtinisi ha detto...

Ora che sei ritornato tu, fileo, altro che succursale: un Vaticanino

Fileo ha detto...

ah ah ah ...!

luisor ha detto...

No, sciurtinisi non sono d'accordo che santo voglia dire essere ammessi "dopo il passaggio" alla presenza di dio, perche, per esempio, un'aspirante santo che si flagella probabilmente vive una contemplazione che lo unisce subito a dio, forse non sente nemmeno il dolore ed anzi vive in un stato fisico e psichico di totale benessere. E questo potrebbe essere il caso del nostro frate.

u sciurtinisi ha detto...

Sarà, ma l'unione con Dio non può essere una cosa che rimane, Dio scompare e riappare affinchè sia una continua ascesa verso Lui, questo intendo io, l'unione d'amore non è godere della Sua presenza, nel caso del nostro frate possiamo dirlo che godeva della presenza divina nella sua vita in quanto profondamente innamorato di Dio, poi non conosciamo il suo iter "mi
stico".

Anonimo ha detto...

è bello vedere come a distanza di tanto tempo la figura del novizio cappuccino susciti ancora animate riflessioni. oggi abbiamo bisogno di testimonianze. viviamo di cose virtuali. che ci inebraino la mente e di additivi che ce la fanno saltare. tutto pur di sentirci "vivi", pur sapendo che ci avvicinamo alla morte.
l'esperienza penitenziale di fra giuseppe, invece, ci è di esempio per la ricerca della vera vita, che è amore. donazione di se. rinuncia all'effimero e confronto con l'eternità.
interrogativi che oggi cerchiamo di rimuovere ma che che si ripresentano in noi inevitabilmente ogni volta che apriamo gli occhi.
un fratello come tanti nel convento del blog!

Anonimo ha detto...

Da un articolo di Pia Parlato sul "CAMMINO"

Fra Giuseppe Maria da Palermo: la fatica di crescere

Cosa può accomunare un giovane di oggi ad un giovane della fine dell’800?
Come può la Chiesa “agganciare” un ragazzo o una ragazza che vive in una dimensione parallela a quella degli adulti?
E ancora perché il giovane viene etichettato e sbattuto in prima pagina ma nessuno, o quasi, si preoccupa di “sedurlo”?
Questi interrogativi spuntano tra le pieghe di riflessioni fatte durante il triduo di preparazione e poi alla Solenne Celebrazione in onore di fra Giuseppe Maria da Palermo tenutosi a Sortino dal 15 maggio sino a domenica scorsa dai frati cappuccini di Sortino.
Il triduo è stato tenuto da fra Pietro Giarracca, guardiano del Convento dei F.F.Cappuccini di Ragusa.
La Concelebrazione di domenica ha visto,oltre alla presenza del Ministro Provinciale Fra Giovanni Salonia, un relatore di alto profilo intellettuale fra Pietro Maranesi, cappuccino marchigiano, insegnante di Teologia Dogmatica e Francescanesimo all’Antonianum di Roma e all’Istituto Teologico di Assisi profondo conoscitore di Francesco d’Assisi, di cui ha approfondito il Testamento e la Conversione.
Dopo l’introduzione dedicata ad una riflessione sulla Trinità, in cui la solita visione triangolare si trasla per far si che l’angolo che rappresenta Cristo penetri nella Storia dell’Uomo, Maranesi si è lanciato in un’appassionante analisi della figura del frate morto nel 1886 a Sortino appena adolescente.
Possiamo definire la figura di fra Giuseppe “minima” nel senso più spirituale del termine nel senso di “piccola anima” di Teresiana memoria e di minorità francecscana questo rende l’analisi e la riflessione ardua.
Ne parliamo con Maranesi chiedendogli come abbia affrontato questa difficoltà e lui ci risponde che già l’idea di un ragazzino che in un piccolo convento incastonato tra queste rocce impervie e selvagge lo ha affascinato molto.
Da qui parte la sua riflessione sulla storia di Vincenzo Diliberto- nome secolare del fraticello-:” Storia della “fatica di crescere”e già questa definizione tocca un punto importante della attuale storia dei giovani. La fatica che fa Vincenzo e che fa anche il padre che da vedovo deve crescere questo figlio “esagerato”, dalla vivacità “debordante”. Vincenzo troverà, dopo la conversione una disciplina che recinterà questa vivacità incanalandola in una passione ardente nei confronti di questo Cristo che lo ha sedotto”
“E devo dire che questo Convento e questo luogo hanno sedotto anche me- ci dice fra Pietro- è un luogo talmente aspro e selvaggio che non può che colpire”.
Ringrazio profondamente Fra Pietro Maranesi per aver accettato il nostro invito ma ringrazio anche tutti coloro i quali hanno lavorato al mio fianco per l’organizzazione di questo appuntamento e le autorità intervenute: il sindaco Paolo De Luca,il vicepresidente del Consiglio Salvatore Gigliuto e il maresciallo dei Carabinieri Natale-ha detto fra Luca Bonomo, guardiano del Convento di Sortino.
Da questo piccolo convento parte un messaggio di speranza nei confronti del mondo giovanile, spesso “esagerato e debordante”: crescere comporta fatica per genitori e figli ma se si ha una meta spesso la fatica viene ripagata.

Anonimo ha detto...

Anche su questo post devo fare i complimenti a Sciurty.
Fai parlare i sciurtinisi di cosi strani, i miei complimenti.
Ho appena letto molto velocemnte il contenuto è dato notatre la presenza di grandi pensatori.
Bellissima iniziativa quando si parla di idee di cose "belle" di cose passate ma attauli possiamo sperare in qualcosa di buono e bello per il nostro paesello "isolato" negli e sugli Iblei!!!
Siurtinisi CeareAugusto