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venerdì 25 aprile 2008

Cardo Mariano

Silybum Marianum
Foto by Sciurty

martedì 7 agosto 2007

Rivettu o Rubus ulmifolius



Arbusto perenne della famiglia delle rosaceae, sarmentoso, semisempreverde, originario dell'Europa centro-meridionale. Costituisce una grossa ceppaia, da cui si dipartono numerosissimi fusti sottili, costoluti e arcuati, ricoperti da moltissime piccole spine arcuate; ogni anno produce molti polloni, che si possono sviluppare anche per alcuni metri in una sola stagione; i fusti sono densamente ramificati e talvolta prostrati, a formare un intrico spesso e impenetrabile. Le foglie sono composte, costituite da piccole foglie ovali, dentate, di colore verde scuro sulla pagina superiore, bianco sulla pagina inferiore. I fusti di un anno producono, a fine primavera, o all'inizio dell'estate, delle infiorescenze terminali a forma di pannocchia, costituite da piccoli fiori bianchi o rosati; in estate inoltrata produce i piccoli frutti verdi, che divengono neri a maturazione, commestibili. Sono tondeggianti, costituiti da alcune piccole drupe tonde, che contengono un singolo seme; dopo la fruttificazione i fusti disseccano. Le more sono frutti molto apprezzati crudi, oppure utilizzati per la produzione di confetture o di liquori; R. fruticosus è molto coltivato anche nei giardini per la particolarità di non avere spine, i frutti di questo rovo non sono molto dolci da crudi, ma sono ideali per preparare marmellate.
Alcuni rovi vengono coltivati come piante decorative, presentando fioriture molto appariscenti, come R. spectabilis e R. odoratus.



Foto by Sciurty

mercoledì 25 luglio 2007

Thymus officinalis capitatus

Foto by Sciurty
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E' una pianta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, endemica dell'Italia meridionale e della Sicilia, cresce su pendici assolate, rocciose e luoghi aridi dal mare alla zona montana e viene spesso coltivata negli orti come pianta aromatica.Le specie appartenenti al genere Thymus hanno solitamente portamento cespuglioso, fusto più o meno lignificato. La corolla, tipica delle labiate, è tubulosa inferiormente e suddivisa superiormente in due "labbra" di cui il superiore intero ed eretto e l'inferiore disposto orizzontalmente ed adatto per l'appoggio degli insetti pronubi.
Il timo viene molto usato in cucina per insaporire e rendere più digeribili molti cibi, come carni arrosto, sughi, verdure, funghi, ripieni, oli e aceti aromatici. Si usa anche per preparare liquori e vini aromatici.Proprietà terapeutiche: digestive, depurative, carminative, balsamiche, tonico-stimolanti; per gargarismi nelle infezioni del cavo orale.
Nella nostra realtà il timo è particolarmente conosciuto per la produzione del miele ad esso collegato. Il Miele di timo, antisettico, calmante, febbrifugo, tonico, è caratteristico e proprio dei Monti Iblei (si produce a luglio, fiorendo la pianta nei primi giorni di giugno e mantenendo i fiori per circa un mese).

mercoledì 13 giugno 2007

Cartullina ri Sciurtinu n° 4

Foto By Sciurty
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A Babbaluccia è già disponibile e pronta per la "raccolta". Si consiglia di preferire quelle appulicati sui rami secchi e non verdi.


lunedì 11 giugno 2007

CARDO DEI LANAIOLI

Foto by sciurty


Dipsacus fullonum (deriva in parte dal greco dipsan akomai e in parte dal latino fullones) o Cardo dei Lanaioli è una pianta biennale molto diffusa in tutta Italia, facile da trovare lungo i fossi, nei terreni incolti e argillosi fino a 800mt. Presenta grossi capolini ovoidali muniti di brattee in reste acuminate e ricurve; il fusto e le venature delle foglie sono spinosi. La fioritura presenta una particolarità interessante: i piccoli fiori rosa-lilla appaiono a metà del capolino e si aprono poi progressivamente sia verso l’alto che verso il basso, mai simultaneamente. I ricettacoli dei capolini della specie coltivata, Dipsacus sativus L., erano adoperati per cardare cioè per eliminare la borra superficiale dei tessuti di lana. Si adoperavano manualmente e poi furono applicati alle macchine. Il cardo dei lanaioli un tempo era coltivato su larga scala.

lunedì 4 giugno 2007

VERBASCO

foto by sciurty
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(Verbascum thapsus) In italiano viene chiamato verbasco o tasso barbasso.
Il termine barbasso verrebbe dal latino barbascum barbuto per via della lanuggine presente sulle foglie. L'aspetto del fusto è quello di una mazza con in cima un grappolo di fiori giallo vivo, pianta bi-annuale dei luoghi incolti da 0,80 a 2 m di cui si utilizza i fiori e le foglie.

domenica 27 maggio 2007

..METTI UNA DOMENICA,

Foto by Sciurty


...di quelle già programmate "caffè-giornale-pieno-e-direzione-mare", di quelle che ti svegli e vedi nuvole minacciose e umidità sopra il livello "consentito".... una domenica insolita, senza niente da fare (per chi ha superato l'età del girotondo californiano) ... prendi la macchina ed esci...scendi verso i "maurini" ricordando che "a sumagghia a Nina" ci dovrebbero essere tante piante di "chiappiri" e che, come ho letto nel blog, il periodo è quello giusto.. e se hai pazienza riesci a riempire na bella sporta... Ma in questa domenica non hai fatto i conti con la tua macchina fotografica e la "pazzoide" mania di impadronirti di ogni immagine.







Foto by Sciurty


....tranquilli son rimasto in giro fino al tramonto...ed ho fatto proprio bene!!.. anche se alla fine di chiappiri mancu u ciauru!


Foto by Sciurty

sabato 26 maggio 2007

LA DAUCUS CAROTA O CAROTA SELVATICA

Foto by Sciurty
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E' una pianta appartenente al genere Daucus progenitrice delle carote coltivate. Le foglie basali e le radici sono commestibili ed hanno le stesse proprietà della carota e si possono mescolare nelle insalate primaverili. È considerata pianta infestante e si trova facilmente in estate in posti assolati ed in zone aride e sassose ma anche in tutti gli ambienti rurali e perfino alle periferie cittadine.È alta anche oltre 100 cm. Fiori piccoli bianchi a cinque petali. sono riuniti in caratteristiche infiorescenze ad ombrella composta con lunghi peduncoli al centro un piccolo fiore rosa scuro. Radice lunga a fittone di colore giallastro. L'infiorescenza a forma ombrella è formata da cinque rametti fioriferi. Si caratterizza dai fiori di colore verdastro con grandi brattee giallastre simili alle foglie. Nei fiori sono presenti delle piccole ghiandole profumate che attirano gli insetti. Fiorisce in primavera da maggio fino a dicembre inoltrato.(wikipedia)

mercoledì 23 maggio 2007

FIORISCE L'AUTUNNO





Fiorisce l'autunno ed è un controsenso, la stagione legata al tramonto, alla maturazione, il tempo in cui tutto cade e cede alla vecchiaia, agli anni e all'esperienza....anche l'autunno ha i suoi fiori, ignorati perchè tra tanti: bocche di leone, ginestre, zagare, rose, timo, papaveri. Io li attendo come ogni anno, a modo mio li curo, mi adopero perchè ogni albero conservi il massimo di infiorescenze, tra festose api danzanti contemplo in anticipo il grande raccolto: micachi, aranati, ficazzi.


.. è un invito per tutti gli "spapurati" di sortino, sparsi assi peri peri, d'incontrarci in autunno!.. oltre la mondanità ovvio!


Menu:



  • alivi scacciati e stimpirati ca menta e pipaiolu russu,

  • quattru pummaroru sicchi

  • npugnu di ficu nnonili

  • nuci scacciati

  • ficazzi scurciati frischi e micachi appena cugghiuti

  • renti di cavatru spaccati nto menzu














fiore di melograno








fiore di cachi










fiore di fico d'india





fiori d'ulivo

mercoledì 16 maggio 2007

MISSIONE ORIGANO

Oggi primo sopralluogo a Favara per visionare lo stato di fioritura dell'origano. Io ed Urny armati di tascappane e coltelli siamo saliti per i cozzi riuscendo a portare a casa 2 miseri mazzetti. Ancora deve ngranari, bisogna attendere almeno un'altra settimana.
Pazienza, nel frattempo abbiamo constatato ca i chiappiri su perfetti e quindi si può benissimo dare il via alle scalate de sumagghi...
Certo sarebbe davvero bello poter fare tutto ciò in gruppo, anzi è da promuovere come iniziativa, invece di
parcheggiarci a vancuni o alla california. Non nego il fatto che ben pochi hanno la passione per la campagna ma si deve riconoscere anche una quasi totale ignoranza per tutto ciò che essa può donarci. A ruota, con ciclicità a tratti sfasata c'è sempre qualcosa da raccogliere: dalle urranii invernali ai primi sparici, dal finucchietru rizzu agli amaretri... indispensabili la buona volontà ed una minima agilità fisica, non per altro... soltanto per non rimanere vittime di sdirrubbuni pazzeschi!!!
Ne vale sempre e comunque la pena perchè oltre al "raccolto" si porta a casa una bella emozione.