U NUMMU RU GESU
foto by sciurty
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Le Farate, accese quasi sempre da adolescenti, altro non sono che dei falò semplici ma che richiedono, per tradizione, una preparazione di parecchie settimane (non per l'allestimento materiale in se ma per tutto l'iter che ci sta dietro) In passato si iniziava almeno un mese prima girando casa per casa in cerca di qualche offerta in denaro o di qualche fascio di legna. Si organizzava, pochi giorni prima la farata, e grazie l'aiuto di un adulto, la raccolta de fraschi e la sistemazione in prossimità del luogo di accensione. Durante il pomeriggio del giovedì santo avveniva u nfasciamentu la disposizione in linea verticale in modo da creare una piramide pronta ad ardere e sviluppare fiamme alte anche 10mt. . La sera, se permesso dai genitori, era un rito trascorrere la notte all'aperto e di guardia aspettando l'ora...quei pochi munuti che lasciavano in corpo tanta adrenalina da non rimpiangere mai minimamente la fatica o le ore di sonno irrimediabilemnte perse. Dopo, abbandonati torce, stanchezza e i residui del falò(raccattati dalle donne per alimentare le loro stufe e conche) si partecipava alla processione, incuranti dell zaffata di fumo che ci si portava dietro, con lo scopo d'essere dei buoni cristiani e di controllare, criticando o approvando, il lavoro degli altri e il risultato della loro farata.
Attualmente tutto si svolge in maniera più o meno identica, anche se il progresso non sempre porta vantaggi alla salvaguardia delle tradizioni. Così tutto deve essere spento dopo il passaggio, nessuno più racimolerà con avarizia la brace, la nottata non è più un'esclusiva del venerdì santo e sempre meno ragazzi si dedicano a questo allestimento. Inoltre con l'avvento del metano e quindi l'anno venturo le farate avranno tempi duri!!
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Alle ore 7.00 circa a trasuta.. e il paese riprende la vita di sempre...
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1 commento:
Davvero una bella tradizione...
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